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AUTENTICO BORGO ANTICO
GUBBIO - Tra vicoli fascinosi e palazzi eleganti si riesce a percepire i battiti del cuore medioevale che nel passato dettavano i ritmi della vita quotidiana degli eugubini.
VITA QUOTIDIANA
TRA VICOLI E STRADE - Le persone che camminano , dialogano e riposano rappresentano la vita reale che si manifesta nei vari luoghi . Raccontarla significa aprire il sipario dell’esistenza.
LA STAGIONE DI MEZZO
AUTUNNO - Colori, profumi e atmosfere particolari rendono unica la stagione che ci traghetta dal caldo al freddo . Le foto non emanano profumi ma ci trasmettono emozioni.
AUTENTICO BORGO ANTICO
GUBBIO - Tra vicoli fascinosi e palazzi eleganti si riesce a percepire i battiti del cuore medioevale che nel passato dettavano i ritmi della vita quotidiana degli eugubini.
VITA QUOTIDIANA
TRA VICOLI E STRADE - Le persone che camminano , dialogano e riposano rappresentano la vita reale che si manifesta nei vari luoghi . Raccontarla significa aprire il sipario dell’esistenza.
LA STAGIONE DI MEZZO
AUTUNNO - Colori, profumi e atmosfere particolari rendono unica la stagione che ci traghetta dal caldo al freddo . Le foto non emanano profumi ma ci trasmettono emozioni.
C o g l i e r e l’attimo è la regola base d e l l a f o t o g r a f i a . C a t t u r a r e q
u
e
l
frammento di t e m p o rappresenta fermare per un istante la vita
delle
persone
e
capirne il significato delle loro azioni. Spesso nella vita moderna si segue un principio fatto di piccoli momenti che si susseguono velocemente e di poca attenzione per le cose o le persone che ci circondano. Tutto scorre con grande rapidità senza godersi appieno la natura e l’ambiente che la contiene . La fotografia riesce a fermare e studiare quell’attimo che può riguardare una pas-seggiata una corsa o un evento e darne un significato autentico e originale. Do-po diverse prove fatte di studio ed esperi-menti finalmente sono arrivato alla versio-ne definitiva della rivista on line sfogliabile dal sito www.blogjo.net. Il titolo è MINERVA l’Arte di fare fotografie e rap-presenta la mia fotografia che è fatta non solo di immagini ma anche di parole, messaggi ed emozioni.
INIDICE
LE ODI DI MINERVA
1 - AUTENTICO BORGO ANTICO - Gubbio….…………………pag. 5
2 - VITA QUOTIDIANA - Tra vicoli e strade………….…….….pag. 13
3 - LA STAGIONE DI MEZZO - Autunno………………………..pag. 19
IL CONTEMPORANEO
INVISIBILI - Sisma 2016 Anime perse tra le macerie……….pag. 24
IL MARZOCCO
CATTUARE LE EMOZIONI DELLE FOTO Con le note poetiche di Montale e Pascoli….……………..pag. 28
L’ILLUSTRAZIONE
FRAMMENTI DI STORIA Anno 1930 - Alluvioni e lavori manuali…..………...……..…pag. 32
L’ARLECCHINO
VIGNETTE UMORISTICO - SATIRICHE Strappare un sorriso con ironia ………….………………….....pag.33
Dopo essere stato combattuto da
dubbi e certezze finalmente è
stata data alla luce la versione
definitiva della rivista on line
sfogliabile dal sito ww.blogjo.net.
Dopo aver valutato diversi nomi
alla fine ho scelto Minerva
“l’Arte di fare Fotografia”.
Minerva nella religione romana e
italica era la protettrice di artisti ,
artigiani,
delle
attività
dell’ingegno e probabilmente il
suo nome è legato al sapere. Nel
1891 fu fondata una rivista dal
nome Minerva dove venivano
trattati vari argomenti tra cui arte
e letteratura. Mi piace spolverare i
nomi di vecchie riviste o giornali
per farne rubriche dove inserire
articoli, foto e disegni. Ho scelto
L’Illustrazione per portare alla
luce foto storiche che richiamano
alla memoria eventi e momenti
della
storia
remota.
Il Contemporaneo per dibattere
fatti ed eventi di attualità.
Il Marzocco per esporre, spiegare
e interpretare le mie foto
utilizzando
poesie
e
opere
letterarie di illustri autori.
L’Arlecchino
per
pubblicare
vignette umoristiche e satiriche
con l’intento di strappare un
sorriso con ironia.
Quindi in conclusione con questa
rivista voglio esporre il mio
lavoro
di
fare
fotografia
interpretando in modo originale e
autentico gli scatti.
E NACQUE MINERVA
LE ODI DI MINERVA
UN PROGETTO FOTOGRAFICO DI
Johnny Antonini Photographer
Il cuore del Medioevo
Gubbio è una splendida città Medioevale
incastonata tra le colline umbre e ubicata a
pochi chilometri dal confine con le
Marche. La sua origine è antichissima e la
vede protagonista già nelle popolazioni
preromane. Nel medioevo è stata città
Ghibellina in continuo conflitto con la
potente città Guelfa di Perugia. Tutto
questo lo si percepisce camminando tra i
vicoli della città eugubina. Gli edifici con i
suoi ornamenti testimoniano lo splendore
del passato che si è consumato tra i vicoli
inseriti tra palazzi, chiese e torrioni.
VITA QUOTIDIANA
Tra vicoli e strade
La vita scorre dolcemente tra i mattoni che contengono i vicoli dei borghi antichi, testimonianza delle radici profonde del nostro territorio. Il brusio del chiacchie-rare di alcune persone, lo schiocco di due bicchieri di una trattoria, il baccano dei bambini che giocano, il bisbiglio di due innamorati ap-partati in un angolo, il rumore dei passi di alcuni amici che cammina-no nel vicolo sono scene teatrali che hanno un palcoscenico ador-nato da antichi palazzi, chiese e torrioni.
L’uomo nel vicolo
Cammina, cammina lasciando scivolare i piedi uno dopo l’altro sopra il selciato di remota fattura . Le antiche pareti ti proteggono e ti danno la direzione fino a casa dove potrai depositare le tue compere.
Dall’alto colle svetta il campanile della chiesa madre della città che si può sbircia-re dai vicoli ubicati ad uno quota più bassa
La via della fede parte dall’alto e la sua destinazione è indefinita
AUTUNNO
Le verdi foglie subiscono una rapida trasformazione . Il verde acceso lascia il posto al giallo brillante per poi mutare in marrone. Questo fenomeno stabilisce la fine del ciclo naturale e
le foglie si lasciano cadere dolcemente
dall’albero,
prima
volteggiando
nell’aria e poi posandosi delicatamente nel terreno. E’ la legge della natura fatta di cicli perpetui dove
la
fine
coincide con
l’inizio. L’autunno è il collegamento tra la calda e luminosa estate e il freddo e oscuro inverno. Insomma la stagione di mezzo
I colori autunnali creano una sinfonia di sfumature variopinte che ravvivano il grigiore tipico della stagione. Quando il verde, il giallo e il marrone si mescolano
con la nebbia si manifesta un ambiente magico e misterioso che solo in Autunno si può apprezzare.
LA NOCE
Chiusa nel suo guscio impenetrabile, la sua forma imperfetta, ondulata e arriccia-
ta la noce è un frutto dal sapore forte che rende il palato impastato e dal gusto raffinato
LA CASTAGNA
Custodita in una protezione spinosa ne esce un frutto liscio e lucido difficile da
spellare ma buono da gustare dopo una buona cottura.
ATTUALITA’, STORIE E REPORTAGE CHE CORRODONO I TEMPI MODERNI
Dante nel suo pellegrinaggio dell’oltretomba definisce l’inferno un luogo della miseria morale in cui versa l’umanità.
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la dritta via era smarrita.”
Nel mio cammino che va da Arquata del Tronto alle Frazioni di Piedilama e Pretare mi sembrava di essermi perduto in un luogo che assomigliava molto a quell’inferno dantesco. Quell’ambiente oscu-ro oggi viene rappresentato da un silenzio misterioso dove neanche gli uccelli sentono la necessita di farsi sentire. Quelle nuvole grigie e un lenzuolo di nebbia che avvolge la cima della montagna ren-de tutto l’ambiente stranamente macabro. Camminando si possono scorgere case sventrate, portoni appesi a brandelli di muri, cumuli di mattoni posizionati in ordine sparso. È tutto quello che rimane di villaggi e comunità che prima del 24 Agosto 2016 erano delle perle incastonate nel verde a pochi passi dalla montagna.
Poi il maledetto terremoto concentra tutta la sua ferocia su questo territorio provocando una ferita profonda alle strutture e nelle anime delle persone che rimarrà per sempre .
Il silenzio e soltanto il silenzio è quello che si percepisce in quei luoghi martoriati si dal terremoto ma anche dall’incapacità di intervenire, programmare e ricostruzione affinché quei momenti terribili di cinque anni fa rimangano un lontano e affievolito ricordo. Invece il ricordo è vivo e attuale perché tutto è rimasto come qualche minuto dopo l’evento tellurico.
“ Stavo sereno nella mia abitazione a guardare la TV, era caldo, le finestre erano aperte e da li en-trava fasci di luce dai lampione della mia via. Poi improvvisamente un boato infernale, tremava tutto e senza accorgermi mi son trovato in strada e li trovai un ambiante apocalittico. L’oscurità e la pol-vere che si alzava le grida delle persone arrivavano da ogni parte senza poterle vedere. Poi dopo un po’ riapparve la luce dai lampioni, il continuo tremolio sembrava svanito e si cominciavano a ve-dere le persone che prima si udivano urlare. In quel momento pensai è tutto finito ora si torna alla normalità ma in realtà nulla era finito e non saremmo mai più tornati alla normalità.”
Francesco ( sopravvissuto al Sisma - Pieve Torina (MC)
I Guardiani di Pretare
Le persone se ne sono andate ma loro come dei soldati fedeli alla loro patria sono rimasti li giorno e notte a piantonare una casa che non c’è più. Persino le anime dopo essersi perse tra le macerie scappano. Ma loro e solo loro restano a protezione di un territorio devastato e abbandonato. Sono i guardiani di Pretare.
La guerra invisibile
Case sventrate e cumuli di mattoni , potrebbe sembrare il risultato di una guerra ma in realtà non ci sono stati ne bombardamenti ne incursioni di soldati ma il risultato non cambia. Da una guerra percepisci il pericolo che si avvicina ma in questo caso arriva tutto all’improvviso e senza preavviso distrugge tutto. E’ il terremoto !
LA CONNESSIONE TRA POESIA E FOTOGRAFIA
Utilizzando le note poetiche di Eugenio Montale e Giovanni Pascoli
La fotografia in connessione con la poesia è un potente strumento di comunicazione che a seguito della fusione tra letteratura e immagine crea emozioni e fantasia nelle menti delle persone.
Novembre
Gemmea l’aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l’odorino amaro
senti nel cuore…
Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. È l’estate,
fredda, dei morti.
(dalla raccolta di poesie Myricae - 1891 ) -
Giovanni Pascoli
Cigola la carrucola del pozzo
Cigola la carrucola del pozzo,
l’acqua sale alla luce e vi si fonde.
Trema un ricordo nel ricolmo secchio,
nel puro cerchio un’immagine ride.
Accosto il volto a evanescenti labbri:
si deforma il passato, si fa vecchio,
appartiene ad un altro…
Ah che già stride
la ruota, ti ridona all’atro fondo,
visione, una distanza ci divide.
(
Ossi di Seppia - 1925
)
Eugenio Montale
Chissà se un giorno butteremo le maschere
Chissà se un giorno butteremo le maschere
che portiamo sul volto senza saperlo.
Per questo è tanto difficile identificare
gli uomini che incontriamo.
Forse fra i tanti, fra i milioni c’è
quello in cui viso e maschera coincidono
e lui solo potrebbe dirci la parola
che attendiamo da sempre. Ma è probabile
che egli stesso non sappia il suo privilegio.
Chi l’ha saputo, se uno ne fu mai,
pagò il suo dono con balbuzie o peggio.
Non valeva la pena di trovarlo. Il suo nome
fu sempre impronunciabile per cause
non solo di fonetica. La scienza
ha ben altro da fare o da non fare.
(Quaderno di quattro anni - 1977)
Eugenio Montale
FRAMMENTI DI STORIA
La fotografia racconta la storia. Si torna indietro nel tempo di circa 90 anni per scoprire le attività e la vita sociale di quel periodo. Conoscendo la storia si può capire il presente e pro-grammare il futuro.
1930 - Lavori manuali per la manutenzione fluviale
VIGNETTE UMORISTICO - SATIRICHE
Strappare un sorriso con ironia